Indagine sull’agguato: i tre indagati si fanno avanti
Prosegue la delicata indagine sull’agguato al pullman dei tifosi di Pistoia Basket 2000 che lo scorso 19 ottobre sulla superstrada Rieti-Terni provocò la morte del co-autista Raffaele Marianella. Dopo l’esito delle analisi del Dna sulla pietra lanciata contro il parabrezza, anche Manuel Fortuna – insieme ad Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia – manifesta la volontà di essere interrogato dal pubblico ministero Lorenzo Francia, titolare dell’inchiesta.
La svolta: confessioni e volontà di chiarire
Mentre Barberini aveva già comunicato la richiesta tramite il suo avvocato Valter Petresca, ora anche il ventenne Pellecchia e Fortuna, detenuti nel carcere di Vazia, intendono chiarire la dinamica dell’attacco. Pellecchia si è autoaccusato di aver lanciato la pietra mortale durante una conversazione captata da microspie, mostrando una drammatica consapevolezza dell’accaduto e del dolore causato ai familiari della vittima. Anche Fortuna, tramite il suo legale Antonio Emili, intende ricostruire i fatti e i ruoli coinvolti, sostenendo di non aver causato direttamente il decesso.
Un interrogatorio cruciale per la verità
Tutti e tre, accusati di omicidio volontario aggravato, si erano avvalsi in prima istanza della facoltà di non rispondere davanti al gip, ma ora emerge una ferma volontà di collaborare con la giustizia e fornire dettagli utili alla ricostruzione della vicenda. Gli interrogatori, attesi nei prossimi giorni, potrebbero portare nuovi elementi utili per risolvere le contraddizioni emerse e confermare le responsabilità di ciascun partecipante nell’azione che si è trasformata da raid ultrà in una tragedia urbana.
Il contesto investigativo e le tecniche di indagine
Le indagini si sono concentrate sull’analisi delle tracce genetiche ritrovate sulla pietra, e sulle intercettazioni ambientali catturate dagli inquirenti. L’approccio della Procura rispecchia una volontà crescente di arrivare a una verità giudiziaria inattaccabile, valorizzando sia la prova scientifica che le testimonianze dirette dei protagonisti. L’esito degli interrogatori potrà rafforzare il quadro accusatorio e dare finalmente giustizia alla vittima e ai suoi familiari, ponendo in luce le motivazioni e le circostanze che hanno portato al tragico epilogo.